martedì 8 ottobre 2013

INFERNO E PARADISO




Bene, bene, bene, eccoci di nuovo qua.


Avete pensato, analizzato, meditato, sentito dentro di voi cosa vi ha procurato, "detto" questa verità che ho scritto nel post anteriore?


Se volete condividere potete farlo, qualunque siano state le vostre impressioni.


In ogni modo sappiate che sono buone, che sono bene, che sono perfette, qualunque esse siano. Tutto nella vita è perfetto, anche quello che pensate e credete che non lo sia. Il contrario è solo una illusione della mente. La mente crede che non sia perfetto, anzi, vi può dire (e vi dice) che è "brutto", cattivo", che non è vero, ecc, ecc, ecc. Ma siate certi che è solo una illusione della mente, che non è la verità. 

La mente non siete voi, è solo un istrumento. Prendetene consapevolezza di questo! e comincerete a vivere meglio.


Bene, bene, bene.


Oggi voglio raccontarvi un po' della mia esperienza di vita, qualcosa di me, cosi potete rendervi conto che sono un Umano, uno come voi! e magari può servirvi per avere un punto di riferimento che vi può aiutare a capire che le cose che ci accadano in questa vita sono normali e che comunque è tutto BENE! 

E' tutto dentro DIO. (accade dentro Dio, è un sperimentare Dio nella sua molteplicità ed immensità) e quindi non può che essere BENE!



Come si usa dire: "sono stato un bambino precoce" a livello di pensiero. Dicendolo in altri termini: penso che ero sensibile ad ascoltare la mia anima, ed a ricordare qualcosina in più, (rispetto alle altre anime che incontravo) di chi sono, di chi siamo.

Molte volte mi è successo (quando avevo 12-13-14 anni) che parlavo con qualcuno più o meno della mia stessa età, di cose che pensavo e sentivo e che per me erano naturali... e questo si spaventava! non capiva. Qualcuno mi ha detto: "tu sei matto!". Qualcuno fuggiva via.

Io rimanevo sconcertato e non capivo come mai queste reazioni. E "dagli che dagli" ho cominciato a sentirmi "strano", "diverso", un "fenomeno". 

Comunque cercavo di non darle molta attenzione e di non analizzare questi fatti. Davo più attenzione a pensare: chi sono, che cosa è questo mondo, questo "posto" e perché mi trovavo qua.


Ho cominciato ha frequentare gente più grande di me, di almeno 5-6 anni. E con loro mi trovavo bene, mi accettavano ed essendo più piccolo di loro mi trattavano con affetto e simpatia, e se non riuscivano a capire quello che dicevo, NON si spaventavano e sorridevano.


Per me imparare qualsiasi cosa era facilissimo! 


E se c'èra qualcosa di difficile da fare, un problema, ecc, a me interessava solo se era possibile. Domandavo: "è possibile?" e se la risposta era sì, lo facevo e basta! subito.


Ho imparato a suonare la chitarra con un amico che mi ha detto: " metti le ditta qui, qui e qui, e poi qui, qui e qui, facendomi vedere le notte  e indicandomi quando cambiarle e muovi questa altra mano sulle corde "cosi" ed ho imparato a suonarla senza sapere il nome delle note e quello che suonavo mi piaceva e piaceva anche agli altri. Quando sono venuto in Italia l'ho girata un po' in autostop, con la mia chitarra e ho incontrato persone che cantavano sulla mia "musica" (con solo tre note "girandole" armonicamente)


La prima volta che ho presso una macchina "in mano" avevo 17 anni. Un amico più grande che già guidava, è venuto con me e le abbiamo "rubato" la macchina ad una zia che era in vacanze in un altra città e aveva lasciato mia sorella a custodirgli la sua casa. Siamo andati ad un paesino coloniale dove le strade sono fatte di grandi pietre levigate, le case piccole di terracotta pitturata di bianco, tetti di tegole rosse, portone e finestrelle di legno, con una immensa piazza al centro e una fontana. Eravamo 4 amici in macchina ed arrivati al paesino ho detto che adesso guidavo io, e sono saltati fuori tutti.

MI sono fatto da solo un giretto del paesino, senza prendere sotto nessuno, ne fare danni o incidenti. Solo con la prima marcia perché non riuscivo a far entrare le altre.


La prima volta che sono salito su un kayak siamo andati direttamente su un fiume anche se l'istruttore (amico di una amica) voleva farmi praticare prima in laguna. Ma io ho insistito di andare subito in fiume e come eravamo in cinque e gli altri già erano "esperti", anche loro erano d'accordo.  Mi sono "buttato" nel fiume  e sono andato benissimo!


A scuola mi rimaneva in mente la lezione che ascoltavo, e se al giorno dopo mi interrogavano rispondevo benissimo senza aver dovuto ripassarla la sera prima.

I compiti li facevo velocissimamente. e per imparare qualcosa di un libro, dovevo darle solo una lettura (senza ripasso) una sola lettura e mi rimaneva tutto in testa (si può dire che avevo "una memoria prodigiosa!") e rispondevo a qualsiasi interrogazione mi facevano. Quindi la scuola per me era troppo facile ma non volevo, non mi piaceva prendere i voti più alti. Se il massimo voto era "5" prendevo da "4" a "4.5- 4,8", mai "5"! (ero bravo anche in questo!) 

Anche se in realtà mi interessavano poco i voti. Studiavo velocemente quello che dovevo studiare per l'interrogazioni e poi leggevo di più quello che mi "chiamava l'attenzione" e mi interessava.

 

Ero molto logico. Usavo molto la logica. 


Infatti una volta che studiavo in un college (dove dormivo, mangiavo e vivevo) nelle ore serali che ci davano (obbligatoriamente) per fare i compiti, mi sedevo sempre affianco di un amico che faceva l'ultimo anno delle secondarie - io ne facevo il primo -  ed avendo finito presto i miei compiti, le ho domandato cosa stava facendo e mi ha detto che stava cercando di risolvere un problema di fisica, materia che io ancora non avevo mai studiata, le ho detto di farmelo vedere, e l'ho copiato e cominciato ad studiare. E usando la logica sono arrivato ad un risultato che poi abbiamo guardato nel suo libro ed.... era esatto!!! 


Il processo era diverso, visto che non avevo mai studiato fisica e non ne "sapevo niente"! (lo metto fra virgolette perché la nostra anima lo SA! LA NOSTRA ANIMA SA TUTTO!) ma col mio processo logico sono arrivato al risultato giusto!


Sono un genio!


He,he,he,he, in realtà non mi sentivo un genio, per me era la cosa più normale! naturale!

Quando l'ho fatto non ho sentito niente "di che", di "spettacolare o fuori dal comune.

Il mio amico si è ammirato soltanto, senza farmelo "pesare" (che bel tipo!) senza fare "salti", ne dirmi che sono "un fenomeno" ne niente del genere!

Cosi non ho dato "peso" a questo fatto e ho continuato la mia vita normalmente (quello che era normale per me!)


Sono salito per la prima volta a cavallo su un cavallo un po' selvatico, ancora non si lasciava mettere la sella, ma si lasciava montare ed io mi sono fatto un bel giretto, anzi me lo ha fatto lui, perché non accettava di essere guidato. Eravamo in questo college che era grandissimo ed aveva campi da tennis, da calcio, da pallavolo, ed tanta terra in torno, dove da una parte passava anche un piccolo fiume: il cavallo apparteneva al direttore degli interni che era un prete che voleva essere moderno e non si metteva la tonaca, faceva la messa che durava 20 minuti, mettendoci tutti attorno all'altare. Si credeva un grande teologo e filosofo. Ed ha chiesto chi voleva farci un giro sul suo cavallo. l'ho anno fatto solo pochi che salivano a cavallo da tempo e poi io, quindi il giro che faceva il cavallo era già collaudato cioè faceva sempre lo stesso giro. Quando sono salito è partito a razzo ed io potevo solo tenermi duro e godermi il giro. A saltato pure il fiumicello ed è stato emozionante (non sono caduto!)


Con questo prete direttore degli interni discutevamo spesso e qualche volta che arrivavamo al punto in cui lui non aveva più argomenti validi da confutarmi si arrabbiava e mi diceva: "fai 10 flessioni di petto!" ed io "ma perché!? non ho fatto niente per cui deva farli!" e non li facevo. Qualche volta che strillava troppo venivano intorno gli altri studenti e cominciavano a dirmi di farle (penso perché avevano paura) ed io pensavo solo al fatto che non avevo fatto niente per meritarmi di farle e non le facevo. Una mattina prima di andare alla collazione tutti insieme ci siamo messi di nuovo a discutere e lui a mandato gli altri a collazione e siamo rimasti soli. Sta volta si è incavolato tanto di più che mi ha detto: "allora picchiami!" e mi ha messo la guancia di fronte. Anch'io sta volta mi ero arrabbiato d'avvero perché erano cose troppo assurde e voleva solo imporre la sua autorità. Avevo i libri nella mano destra, le ho appoggiati per terra, l'ho guardato ed avevo proprio voglia di darglielo un schiaffo, ma mi sono trattenuto, ho pensato: "mi scomunicano!" e poi la violenza proprio, proprio non mi piace! mi sembra assurda, da animali, se abbiamo il potere di parlare....

E cosi guardandolo le ho detto: "no, non "padre", non lo voglio picchiare" e ho raccolto i miei libri. Al che lui, "che non ci vedeva più" dalla rabbia ha cominciato ad andarsene dicendomi che mi farà scomunicare e di andare a fare collazione da solo. Mi ha fatto mettere un tavolino da parte da solo, perché mi vedessero gli altri che ormai se ne stavano andando da la sala mensa. 

Intanto che facevo collazione, che la cuoca si è intenerita e mi ha fatto due uova invece di una, pensavo al fatto che sarei stato scomunicato, mi facevo una immagine in mente de che questo lo avrebbe detto al papa e lui mi avrebbe scomunicato e quindi sarei andato al inferno. 


Mi è venuto voglia di parlare con mio padre, (forze sentivo che avevo bisogno del suo aiuto per non andare all'inferno) ma lui era andato a vivere in Venezuela dopo aversi separato da mia madre (vivevamo in Colombia) e per questo mi aveva messo in collegio. A parte che parlare con lui non so cosa sarebbe servito perché mi diceva spesso: "tu hai una testa come tutti gli altri, quindi puoi sapere da te cosa è bene e cosa è male". Dovevo "arrangiarmi" da me!


Cosi avevo questa prospettiva di andare al'inferno.


Che comunque mi è durata poco perché avevo altre cose da pensare e non a questa possibilità di andare all'inferno.

Fino che, come vi dicevo in uno dei post precedenti, nel periodo dopo aver trovato quelle 5 verità e la confusione che è seguita, ho cercato di non pensarci più e di "uniformarmi" alle altre anime che incontravo.


Prima quando ero nel apice del mio pensiero e parlavo con qualcuno che era in un punto di evoluzione minore e mi diceva delle cose che per me erano "assurde" quasi non ci credevo! Mi dicevo fra me e me: "è impossibile che una persona possa pensare queste cose cosi assurde, impossibile!!!". Proprio non mi sembrava che potesse essere possibile, mi sembrava incredibile, impossibile che una persona potesse pensare queste cose!


Poi ho capito che.....è possibile!!! E' possibile! perché l'ho sperimentato di persona! IO.

Sono riuscito a pensare e sentire queste idee in me, dentro di me! 


Cercando di uniformarmi, la mia mente a cominciato e recepire e fare sue (senza rendermene conto) queste idee assurde, e quindi ad andare a "fondo".


Sentendomi cosi "diverso", "anormale" un "fenomeno" (che ho scoperto poi, lavorando su me stesso che nel mio subconscio mi sentivo anche un "mostro") ho voluto essere "normale"


E' ci sono riuscito!


"Bravo scemo!" potete ben dire. Ma sappiamo che è cosi. Che a molti di noi succede. Magari non proprio con la cosciente intenzione di farlo (più o meno come nel mio caso) ma la nostra mente, se non stiamo attenti a quello che pensiamo e vogliamo, ci porta a queste cose. Le crea!


Sono andato all'inferno!!!



[E Senza che il prete direttore degli interni scomodassi il papa perché mi scomunicassi] 


Ho creato l'inferno!


Ho fatto un viaggio all'inferno!


Meno male che avevo fatto il biglietto di ritorno!!!


E sono certo che tutti noi abbiamo questo biglietto di ritorno. 

Prima o puoi ce lo ricorderemmo e lo useremmo. 


Questo inferno è proprio una gabbia mentale, non ti fa vedere altro! Non riesce a vedere altro, nessuna uscita, nessuna luce, buio completo. 

Non riesci a pensare altri pensieri: Pensi che quello che pensi sia l'unica cosa che esiste!

Non ti fa entrare altri pensieri, pensi di essere quello e basta. Senza altre possibilità.


Dio Santo! l'ho proprio pensato e sentito! E non ne vedevo la uscita, ne un barlume di luce.



E' possibile, è possibile, è possibile.



Ma come vi dicevo prima in un post precedente, la forza di attrazione che esercita Dio in noi verso di lui è potentissima! e questo ci aiuta moltissimo ad uscire dal inferno, a ricordarci di usare il biglietto di ritorno! 


E ricordare chi siamo.



Ho anche pensato di "andarmene"volutamente da questa terra, da questa dimensione, che non sopportavo più! cosa ci sto a fare qui? a soffrire e basta?

Meno male, grazie a Dio che non l'ho fatto!!!

Ed ho continuato ad sperimentare, e cosi ne sono uscito!


Dopo che ne sei uscito, riesci a vederlo con altri occhi (con gli occhi di quello che realmente sei) e vedendolo da questi altri punti di vista, ti può anche sembrare che comunque ti è "piaciuto", che alla tua anima è piaciuto, che è stato un esperimentare te stesso, una parte di te stesso, una parte di Dio. Che è stato Dio che ha sperimentato se stesso in una delle sue immense molteplicità. 

Perché Dio è tutto: bene, male, dolore, allegria, sofferenza, conforto, tristezza, felicità, gioia, grande, piccolo, stupidità, saggezza, caldo, freddo, inferno, paradiso, ecc, ecc, ecc, tutto quello che esiste è Dio, non c'è niente che non lo sia. (Per riuscire a sperimentarlo "tutto" non basta una sola vita.) Quindi più lo sperimenti più lo capisci, più ne diventi consapevole. La tua anima è felice di esperimentare. La tua anima va in cerca de esperienza, ama sperimentare, lei sa già tutto ma saperlo non li basta: vuole sperimentarlo!


Amici miei, sono stato nel inferno, ho sperimentato l'inferno ed è una cosa che solo chi ci è stato lo può capire, sapere.


Adesso so bene la differenza tra inferno e paradiso. 


E quindi lo so, avendolo sperimentato, che l'inferno ed il paradiso esistono qui, sono qui su questa terra: in noi!

E siamo NOI a crearli, siamo NOI che li creiamo!!!



Nel prossimo post vi dirò alcuni "trucchi" per uscire dal inferno!


Comunque intanto potete stare tranquilli e vedere le cose che pensate, che vi accadono, che esperimentate, come cose normali. 

Poi cambieranno (le cambierete) se non vi piacciono.