martedì 20 dicembre 2016

NON SEI MATTO


NON SEI MATTO


Ciao ragazzi, vi condivido un altro pezzettino del mio libro:


Secondo me le malattie mentali non esistono. Sono solo etichette che applicano a determinati modi di pensare e di vedere la vita, che non è convenzionale, che non si riescono a comprendere e che esulano dalla realtà condivisa con la maggior parte delle persone di questo mondo.
Essendo noi stessi infinito, se qualcuno riesce a vedere qualcosa in più di questo infinito che gli altri non vedono, lo possono etichettare di matto.
Nell’epoca dell’inquisizione se una persona sosteneva di parlare con Dio lo condannavano al rogo. Non molto tempo fa se una persona diceva che parlava con Dio, lo internavano subito in manicomio. Adesso in questi tempi: Neale Donald Walsch ha dichiarato di parlare con Dio e non gli è successo niente di tutto questo. Ne ha fatti addirittura diversi libri, trascrivendo queste conversazioni. Ed è pure diventato famoso, ha avuto successo. Questo ci dimostra l’evoluzione che abbiamo avuto ed è in corso. In molti ci stiamo credendo, ci stiamo svegliando, stiamo ricordando.
Siamo arrivati in un’epoca, dove comprendiamo che queste cose sono possibili, reali e stanno diventando “normali”.
A Carl G. Jung gli è capitato di trovare un paziente in un manicomio negli USA, che riusciva a vedere una visione che già era stata scritta nella “liturgia della Mitra”, contenuta nel Papiro Magico di Parigi, che è stata pubblicata dallo storico tedesco Dieterich quattro anni dopo! Per tanto non poteva averla letta.
Da questo episodio Jung ha iniziato a comprendere che esiste un inconscio collettivo dove tutti possiamo attingere e vedere le stesse “cose”, idee.
E al malcapitato paziente l’hanno messo in manicomio solo perché riusciva a vedere queste cose.


Cara anima, se tu senti o “vedi” qualcosa che gli altri non sentono, né “vedono”, non ti devi preoccupare, non angosciarti, hai visto qualcosa in più di questo infinito che gli altri ancora non vedono. Magari aspetta a che qualche scienziato lo “scopra” o qualche “maestro” famoso lo dica e cosi ti sentirai più tranquillo e sicuro. E potresti perfino sentirti felice: “L’ho visto prima io! L’ho visto prima io!” (hahaha è un gioco, un gioco infinito a chi vede più cose di questo infinito)


Cara anima, se riesci, se ti capita di pensare, sentire, vedere, ascoltare cose fuori dal comune: come parlare con i fiori, gli alberi, gli animali, le stelle, i pianeti, gli angeli, la morte, ecc. non pensare minimamente e non credere di essere matto. San Francesco lo faceva e non era matto, era santo. E molti santi lo fanno e l’hanno fatto. Come mai se lo fai te pensi e credi di essere matto? E non santo?
Anima bella, non devi aspettare, non ne hai bisogno che gli altri ti dichiarino santo per esserlo. Lo sei già! Tutta la vita è santa e tu ne fai parte. […]


S. Francesco era un uomo, un umano come tutti noi. Poi ha lasciato tutto per seguire la sua vocazione e alla fine, l’hanno dichiarato santo. Cosi con tutti gli atri uomini che hanno insignito santi: hanno fatto un consiglio di altri uomini che chiamano di “chiesa”, cui altri uomini hanno dato questo “potere”, per nominarli santi. Sono sempre uomini che nominano altri uomini. Ma solo quelli che vogliono loro. [….]
Questa è una delle cose che dicevo prima che il sistema t’immette in testa: vogliono farti credere che ci sono solo alcuni privilegiati che lo possono fare. Non vogliono che si sappia che tutti lo possiamo fare, altrimenti non potrebbero dominare le masse. Se qualcuno vuole uscire dalla fila, lo additano come matto, cosi si rimetti subito in riga.
E se non lo fa, in ogni modo, fanno di tutto perché gli altri lo credano matto, cosi non lo emulano. 


La gente dice: “È matto.”
Oppure: “Vive in un mondo di fantasia.”
O ancora: “Come può confidare in cose prive di logica?”
Ma il guerriero continua ad ascoltare il vento
e a parlare con le stelle. Paulo Coelho


Questa non è una bella filastrocca, non è “per dire”, è reale, è veramente cosi! Paulo l’ha capito, l’ha ricordato.  Ricordalo anche tu!

Dal libro: “L’infinito sei tu” di Eduardo Camargo.


Grazie. ti amo.


Eduardo Camargo

mercoledì 14 dicembre 2016

L'INFINITO SEI TU

L'INFINITO SEI TU

Ciao ragazzi, sto scrivendo un libro, appena sarà pubblicato vi avviserò. 

Intanto vi condivido questo pezzo sperando vi sia d'aiuto:

Io sono convinto, credo, sento e so, che l’infinito esiste e noi siamo dentro questo infinito.
Noi stessi siamo l’infinito. Siamo infinito e nel infinito.
Quando qualcuno arriva a comprendere, ricordare, vedere, qualcosa in più di noi di questo infinito, lo chiamiamo maestro.


E cosi come lui è arrivato a ricordare, vedere e comprendere queste cose del infinito, cosi anche ogni uno di noi ci può arrivare.

Il sistema pero, non vuole che ci arriviamo. Cosi ci insegna, ci immette in mente pensieri e convinzioni che non ce lo lasciano fare. Ma non ci riescono a farlo con tutti! Ci sono alcuni che ascoltano di più il richiamo del infinito che è dentro di noi stessi e cosi “ragionano” su quello che dice il sistema e sentono e vedono le contraddizioni che ci sono. Perché il sistema stesso si contraddici: mette delle verità in mezzo alle menzogne e lo fa per un motivo preciso: per confonderti di più e in mezzo alla confusione che ti ritrovi, preferisci non pensare e seguire il sistema.
Ascoltando l’anima, ci si rende conto delle falsità che propina il sistema. E continuando ad ascoltarla ricordi, vedi e comprendi sempre più cose.


Per quelli che non riescono da soli ad ascoltarsi, vengono in aiuto questi che chiamiamo maestri.
E per questo le seguiamo.


Ma secondo me, è bene seguirli fino a quando ti “svegli”, fino a quando riesci a ricordarti di te, della tua anima, del tuo infinito.
Dopo continui da solo, a vedere più cose di questo infinito che sei.


Ogni uno di questi maestri vede delle cose del infinito.
E da quello che ho osservato in “tutti” i maestri che ho conosciuto, c’è sempre una parte del infinito che è basilare, che è la stessa per tutti. Quindi questa parte è necessaria, utili, indispensabile per “iniziare” il cammino verso l’infinito. Dopo ogni maestro vede più parti di questo infinito. E se tu continui a seguirlo, vedi solo queste parti che vede lui e ti privi di altre parti che potresti, che hai l’opportunità di vedere tu.


Dal libro: "L'infinito sei tu" di Eduardo Camargo
di prossima pubblicazione


PS: se ti va si sapere come ascoltare l'infinito che è dentro di te, lasciami la tua mail principale nel form in alto a destra dove dice: "iscriviti alla nostra mailing list" e ti spedirò gratuitamente, un e-book dove lo spiego.

Grazie. Ti amo. 


Eduardo Camargo